Con il termine pompa di calore ibrida si intende il funzionamento in concomitanza di una pompa di calore e di una caldaia a condensazione.
Ma quando mi conviene optare per una soluzione ibrida? Introduciamo un nuovo coefficiente il SCOP, che sta per “Seasonal Coefficient of Performance”; ovvero, “coefficiente di prestazione stagionale”. A differenza del COP, che dipende dalla temperatura esterna, l’SCOP tiene conto dell’efficienza della pompa di calore durante tutta la stagione invernale, dove si utilizza il riscaldamento.
Considerando il costo medio del metano, possiamo affermare che una caldaia a condensazione possiede un SCOP pari a 2,7. Viene naturale quindi pensare che una pompa di calore con SCOP inferiore a 2,7 ci verrà a costare di più rispetto ad utilizzare una caldaia a condensazione.
Per avere SCOP maggiore di 2.7, dobbiamo necessariamente avere un impianto di riscaldamento a pavimento, oppure avere dei termosifoni abbastanza grandi da poter operare a basse temperature. Infatti, i classici termosifoni lavorano ad alte temperature, anche di 60°C; con queste temperature di mandata, abbinate ad una clima esterno rigido, la pompa di calore lavorerà a COP molto bassi, andando di fatto a costare di più rispetto ad una classica caldaia a condensazione.
Nel caso di termosifoni, la pompa di calore ibrida è la soluzione più adatta, in quanto possiamo utilizzare la pompa di calore nei mesi meno rigidi, e integrare il lavoro di quest’ultima con la caldaia, nei momenti più freddi, dove raggiungiamo temperature sotto zero e dove i termosifoni richiedono temperature di mandata più elevate.